Oggi scendiamo in Puglia, nella zona di Gioia del Colle, terra d’elezione di quell’autentico inno alla mediterraneità che è il Primitivo.
Vitigno tipico di Gioia del Colle ma più prodotto a Manduria, dove fu portato per la maggiore facilità di maturazione (Manduria è in Salento, più a sud e più bassa di altitudine), il Primitivo è il sogno incarnato di chi in un vino cerca soprattutto spessore, peso e potenza.
Se si potesse fare un paragone pugilistico, il Primitivo sarebbe senza ombra di dubbio un Supermassimo, e a Gioia del Colle questo vitigno riesce anche ad ovviare alle carenze di acidità e alle ossidazioni polifenoliche – limiti congeniti – in maniera egregia.
Il Gioia del Colle Primitivo riserva 2006 di Raffaele Giuliani è uno degli esempi più fulgidi della denominazione, un pugno di ferro, tutto generosità e complessità.
Il tutto per 15/18 euro in enoteca.
Stile: moderno, senza eccessi di alcun tipo (estrazione, legno, ecc…).
Rapporto qualità prezzo: in alcune zone del nord un vino del genere costerebbe il quintuplo…
Reperibilità: buona.
In tavola: carne rossa arrostita e nera in umido, primi conditi con carne rossa e nera. In un mondo ideale: gulash di cervo.
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