SCELTA DEL VINO PER NATALE , PARTE 4
Oggi ce ne restiamo in Piemonte, terra di stratosferici vini rossi da invecchiamento, ma non solo, come accennavamo pochi giorni fa.
Vino aromatico frizzante dolce ottenuto dal mosto di moscato bianco parzialmente fermentato, il Moscato d’Asti nasconde sotto una fisionomia apparentemente semplice una eleganza innata e una piacevolezza immediata, diretta e purissima.
Questo vino straordinario – a nostro parere una delle perle dell’enologia italiana – può essere avvicinato sia ai dolci al cucchiaio che alla biscotteria, ma anche a formaggi freschi e cremosi, ostriche al naturale – dateci retta, siamo sobri! – e preparazioni speziate.
Molti i produttori di sicuro affidamento, oggi vi consigliamo due autentici fenomeni: l’astigiano Paolo Saracco, e il langarolo Vajra.
Più vegetale e “dinamico” il primo, più speziato e dolce il secondo. Ma si tratta di questioni di lana caprina, quando si parla di piccoli grandi gioielli. Sui 12 euro, entrambi, in enoteca.
Stile: molto precisi, puliti, eccezionalmente fruttati.
Rapporto qualità prezzo: favorevole.
Reperibilità: buona.
In tavola: vedete sopra.