OLI CON L’ANIMA, DA SAN PATRIGNANO A OLIO OFFICINA
L’impegno della comunità nella produzione di olio, riconosciuto ieri a Olio Officina, una delle massime manifestazioni dedicate alla cultura dell’olio. “Prodotti che si recensiscono senza imbarazzo”, parola dell’oleologo Luigi Caricato
OLI CON L’ANIMA
Sono quelli prodotti dai ragazzi della comunità di San Patrignano e non a caso sono stati presentati ieri dall’oleologo e fra i massimi esperti in materia, Luigi Caricato, alla terza edizione di “Olio Officina”, uno dei più importanti festival annuali dedicati alla cultura dell’olio.
“Dato che quest’anno il tema del convegno è “l’anima dell’olio” non potevamo evitare di avere con noi una realtà come quella di San Patrignano – ha tenuto subito a spiegare lo stesso Caricato – Una realtà che mette il sociale al primo posto, ma che non per questo non cura con attenzione i suoi prodotti. Posso dire in questo caso che l’olio di San Patrignano, si recensisce senza alcun imbarazzo a differenza di altri che mi arrivano da aziende anche più grandi. E sono certo che non si tratta di un olio che viene bene casualmente, ma che nasconde un’attenzione e una ricerca importante”.
Al suo fianco a palazzo delle Stelline due dei responsabili della comunità che curano da vicino assieme ai ragazzi gli ulivi e l’olio, Pino D’Acquisto e Roberto Dragoni, responsabile del settore e agronomo della comunità. “Quando i ragazzi vengono inseriti nel nostro settore non si immaginano quanto lavoro possa esserci dietro un buon olio – ha raccontato Pino – Per loro è una quotidiana scoperta e questo li porta ad entusiasmarsi e ad affezionarsi a questa attività. Contemporaneamente hanno modo di lavorare su loro stessi e di confrontarsi tutti i giorni con i compagni. La raccolta poi è un momento di aggregazione unico visto che vi partecipano tutti i ragazzi della comunità”.
Tutto questo senza dimenticare come e perché è nato questo settore: “Il settore agricolo è stato da subito fra i primi presenti a San Patrignano. Innanzitutto perché la comunità nasce sulla colline riminesi e la terra era il primo strumento a disposizione per impegnare i ragazzi. Poi per il forte valore educativo, perché i ragazzi imparano a prendersi cura di un qualcosa e sanno che in base al loro impegno raccoglieranno più o meno frutti. Infine dato che la comunità è completamente gratuita per tutti loro e le rispettive famiglie, la vendita dell’olio contribuisce all’autosostentamento della nostra realtà”.
A seguire la spiegazione più tecnica dei due oli, l’Evo e il Paratino, da parte dell’agronomo Roberto Dragoni. Al di là del fatto che il primo nasca dai terreni romagnoli e il secondo da quelli toscani nella zona di Cecina di proprietà della comunità in seguito ad un lascito, Dragoni ha sottolineato cosa accomuna i due prodotti: “Il merito va assegnato tutto ai nostri ragazzi. Noi li instradiamo, cerchiamo di insegnarli come è meglio curare gli ulivi, ma se loro non portassero avanti questo impegno con la passione che dimostrano ogni giorno sono certo che difficilmente raggiungeremo tali risultati. A sottolineare il valore del loro impegno è un mercato che, seppur di nicchia viste le quantità che produciamo, apprezza davvero i nostri oli”.
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