Bastianelli Francesco e Pamela, la coppia che innova il vino
Un’azienda è fatta di tante persone e le aziende importanti sono il frutto di generazioni che hanno lavorato
alacremente allo stesso progetto per decenni. Esiste una storia, un gruppo di lavoratori, il legame con il
territorio e tutto questo è ancor più vero per i vignaioli, che adoperano tanta mano d’opera in determinati
periodi dell’anno e del territorio sono il fulcro perché di esso, inteso come paesaggio e scelte ecologiche, si
occupano ogni giorno.
Questo è tutto vero, eppure preferisco raccontarvi l’oggi, quello che ho visto, perché è più bello di ciò che ci
ha portato qui: la tradizione è tutto ciò che ha funzionato e abbiamo salvato del passato, che ci rende
quello che siamo, l’innovazione è la tradizione che verrà, è una sfida in cui ci buttiamo e credo sia molto più
affascinante perché deve ancora accadere e noi la vediamo realizzarsi.
Conoscere Francesco e Pamela mi ha dato questo piacere, incontro dopo incontro, di stare davanti a chi ha preso la lezione di ieri e poi ha deciso di provare nuove strade, seguendo un lavoro che è tanto passione quanto impegno.
La cantina Bastianelli si trova nella contrada San Rustico a Monte San Pietrangeli, in provincia di Fermo, che a voi lettori può dir poco, ma se stilassi qui la lista di aziende enogastronomiche e della moda che hanno la loro sede in quella contrada, la campagna che ora immaginate vi apparirebbe come la Silicon Valley del piacere.
L’azienda è di dimensioni contenute, con appezzamenti in tre zone del territorio per ottenere
risultati diversi a seconda del clima e del terreno, utilizza anche vitigni autoctoni e produce vini della
tradizione locale, come Pecorino e Rosso Piceno, sviluppati in prodotti unici e frutto di esperimenti accorti.
Lo racconterò di cosa è fatta la cantina Bastianelli e cosa offre agli appassionati del vino, oggi voglio parlarvi delle due persone che stanno creando un nuovo mondo, famigliare e aziendale, e che per questo mi hanno affascinato.
Pamela ha creduto in Francesco, che con l’idea di prendere in mano la vigna di famiglia ha stravolto i loro piani di coppia, e Francesco ha creduto in Pamela, che da operatrice nel sociale si è trovata investita del ruolo di organizzatrice di un’azienda aperta a tutti.
Questa fiducia profonda ha permesso loro di sperimentare, utilizzando come metro l’umiltà e l’accortezza: sperimentare vuol dire osservare quello che già c’è, come ha fatto Pamela, vedere cosa manca e provare a crearlo senza sperperi, con passi misurati, facendo le prove, come dice lei quando ti racconta gli eventi e le idee che in cantina nascono intorno a un calice di Tre o di Niamh.
Le aziende vendono valori, soprattutto se condotte da persone invece che da strutture dirigenziali; il
prodotto è un gancio per fermare chi ci somiglia e donargli il meglio di noi.
I Bastianelli credono in tante cose: nella famiglia, che in vigna prospera nonostante la fatica di un lavoro
tanto intenso, nell’inclusione sociale, così le visite in cantina per persone disabili sono all’altezza del miglior
cliente, per coinvolgere e rendere uguali nei fatti, invece che solo con le parole. Credono nella tradizione
seppur giovani e da giovani hanno iniziato, con le attività della Federazione Italiana Tradizioni Popolari di
cui Pamela è l’assessore nazionale, ente che promuove il folklore e i balli di un’Italia ricca e composita, il
nostro retaggio ancestrale, rifatto vivere fuori dai musei per ricordare chi eravamo. I Bastianelli per aiutare
questo mondo hanno anche creato un progetto ad hoc, di cui parleremo più avanti perché davvero ricco,
tanto da meritare un suo spazio.
Quello che ho voluto descrivere oggi è l’amore che si fa famiglia, azienda, incontri e che intorno al vino, da
sempre strumento di condivisione, prospera. I Bastianelli, la love story di Enogastronomia.it, vi aspetta con
altri episodi.
