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Angolo dell'esperto

Enogastronomia.it a Next Habit, dove economia e cucina sono a confronto

Il consulente finanziario Michele Chiericozzi è stato a Next Habit, evento dove l’economia incontra la cucina, per racconta le sue impressioni ai lettori di Enogastronomia.it

Nei giorni scorsi si è svolto a Verona un evento di due giorni riservato agli operatori del settore HO.RE.CA.

Il filo conduttore di questo importante appuntamento è stato il binomio tradizione e innovazione   che sta accompagnando il mondo della cucina verso un futuro che si può immaginare molto diverso da quello attuale.

Questa volta anziché degustare i cibi ed i vini che il nostro Belpaese ci riserva ho pensato di andare a vedere cosa succede dietro le quinte, nel backstage.

Nell’immaginario di tutti noi la cucina è un luogo governato da uno chef e dai suoi collaboratori, che cucinano prelibatezze sui classici fornelli, che conservano gli alimenti in normali frigoriferi e lavano stoviglie e pentole nelle comuni lavastoviglie.

Ho scoperto, visitando i locali approntati per questa iniziativa, che le cose non stanno proprio così.

Ad esempio, i forni sono intelligenti, sono progettati per cuocere secondo le abitudini/preferenze degli utilizzatori. Riconoscono le dimensioni e lo stato dei prodotti, nonché la quantità caricata ed in ragione di questo prendono autonomamente le decisioni circa la temperatura, il clima della camera di cottura e del   tempo necessario alla sua preparazione. Queste sono solo alcune delle funzionalità che possono avere, che consentono anche di ottenere una migliore qualità del cibo ed un minore dispendio di energia.

Cosa non trascurabile soprattutto in questo periodo. Ovviamente si pulisce ed igienizza da solo, volendo anche di notte!

Le lavastoviglie, gli abbattitori di temperatura ed i surgelatori rapidi sono altrettanto avveniristici. Si possono configurare sulla base di numerose variabili che consentono un’elevata personalizzazione sulla base delle diverse esigenze.  Anche questo tipo di attrezzature sono progettate per minimizzare le emissioni nocive e per ottenere performance eccellenti con consumi di energia più contenuti.

Riflessioni di tipo finanziario sulla cucina 2.0

Colgo l’occasione adesso per affrontare un tema di carattere finanziario che è quello su cui è incentrata la mia attività da oltre trent’anni.

Una delle leve che ha favorito il rilancio del settore della ristorazione, duramente colpito nel 2020 dalla pandemia, è stata quella delle agevolazioni fiscali. Quanto era già previsto per il programma INDUSTRIA 4.0 è stato esteso anche all’acquisto di beni strumentali nuovi per ristoranti, bar, pasticcerie, gelaterie e attività similari.

next habit economia e cucina
next habit economia e cucina

Nella sostanza queste attività possono usufruire di un credito di imposta pari al 40% del costo di acquisto del bene, purché vengano rispettati i requisiti previsti dalla normativa.

Le agevolazioni hanno sostenuto il rinnovamento delle attrezzature, accelerando il processo di digitalizzazione e configurando criteri più elevati di sostenibilità ambientale.

I risultati attesi sono, in generale, una maggiore efficienza, l’ammodernamento degli impianti, l’abbattimento dei costi di produzione ed una crescita qualitativa dell’offerta.

Ne beneficia senz’altro il sistema Italia che vede nella ristorazione e nell’accoglienza un settore strategico per la nostra economia.

È acclarato che stiamo vivendo in un’epoca che possiamo definire come una nuova rivoluzione industriale, la quarta, che lascia intravedere un futuro più green e più sostenibile. Il settore HO.RE.CA. entra di diritto in questo processo evolutivo.

I comparti dell’energia e della sicurezza alimentare e la crescita della produttività dovrebbero contribuire al miglioramento del tenore di vita con un aumento delle opportunità di lavoro. Le precedenti rivoluzioni industriali hanno portato, se ci pensiamo, diversi benefici ad un maggior numero di persone nel mondo. La storia dovrebbe ripetersi.

Allo stesso tempo cambieranno i modi di produrre, varieranno le catene di approvvigionamento, così come i comportamenti e le esigenze dei consumatori.

Riprendo a questo punto il concetto di tradizione ed innovazione con cui ho iniziato.

Richiede uno sforzo mentale pensare che quella della cucina è una delle arti più antiche dell’umanità.

È evidente che esiste una sostanziale differenza rispetto a quello che facevano i nostri antenati. L’uomo preistorico trattava il cibo come una pura fonte di sostentamento e mangiava qualsiasi cosa riuscisse a catturare con la caccia o con la pesca. Buona o brutta che fosse era necessario per sopravvivere.

Oggi mangiamo per nutrirci ma anche per il piacere del palato, per il gusto di farlo, per il piacere di stare in compagnia.

Cucina fa rima anche con spettacolo. Ne sono testimonianza i vari format televisivi, seguiti da milioni di spettatori, dove competono chef stellati ed aspiranti tali.

A mio parere anche il mondo finanziario può essere accostato, rimanendo nella metafora, a quello della cucina. Il consulente finanziario, come lo chef, ha un menù da preparare per il suo cliente. Ogni cliente ha delle esigenze e dei gusti specifici. Risulta fondamentale saperlo ascoltare, comprendere le sue necessità e preparare un’offerta personalizzata. Sia lo chef che il consulente finanziario devono fare tutto il possibile affinché il cliente esca dal locale-ufficio soddisfatto, sereno e con il desiderio di tornare nello stesso posto. In questo caso anche loro saranno soddisfatti del lavoro svolto e stimolati a fare ancora meglio.

Se posso fare una richiesta è: non mettetemi in cucina, potrei fare danni. Sono disponibile senz’altro a servire in sala.

next habit economia e cucina 2
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