ABBINARE PESCE E VINO ROSSO
UNO DEGLI ABBINAMENTI PIU’ CRITICATI E OSTEGGIATI. MA LE POSSIBILITA’ DI DIALOGO NON MANCANO
Lo so, lo so, la litania la conosco a memoria anche io – come tutti del resto. Il rosso con la carne, il bianco col pesce. E buonanotte.
Però, come in tutte le storie che si rispettano, c’è una complicazione, e nel nostro caso si chiama pesce azzurro. Una famiglia non scientificamente delimitata, ma che convenzionalmente comprende sardine, alici, sgombri, tonni, ricciole. I quali, a causa della quantità elevata di sangue nelle carni (provate a sventrare un sardina e poi date uno sguardo alle vostre dita) preferisce di gran lunga la struttura di un vino rosso.
E la cottura arrosto – specie sui carboni ardenti, ma anche al forno – amplifica la questione.
Insomma: provate delle sardine in padella o uno sgombro bollito con un rosso giovane e di buona acidità (tipo Barbera d’Asti, Oltrepò Pavese Bonarda, COF Refosco) o un tonno cotto sui carboni con un rosso potente e concentrato ma con tannini morbidi (Rosso Conero, Montepulciano d’Abruzzo, Cannonau di Sardegna, Gioia del Colle Primitivo). Non ve ne pentirete!
Francesco Annibali