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Itinerario Castelli Romani lungo l’Appia Antica fino a Roma

Itininerario enogastronomico da Nemi,Genzano di Roma,Castel Gandolfo,percorrendo l’Appia fino a Roma.

Il Tour enogastronomico dei Castelli Romani è una classica meta turistica, data la vicinanza alla capitale e alla favorevole conformazione geografica e il clima che li contraddistingue.

Sono circa una dozzina in tutto i paesi comprendenti l’area dei Castelli Romani, nome dovuto alle numerose dimore e manieri fortificati di epoca feudale, di proprietà  delle famiglie nobili romane e dei papi, erette nelle immediate vicinanze dei due laghi di Albano e Nemi. Nell’epoca dell’alto medioevo erano infatti numerose le famiglie in lotta per il soglio pontificio che qui hanno costruito rocche e castelli, molti dei quali arrivati fino ai nostri tempi.

Per iniziare l’itinerario da qualsiasi provenienza nord o sud, consigliamo di prendere A1 all’uscita San Cesareo (19 km da Nemi), appena usciti prendere a destra per Rocca Priora, (link:uscita San Cesareo-Nemi) appena pochi metri voltare a sinistra indicazioni per Faeta Rocca Priora, attraversate la cittadina di Rocca Priora fino a giungere al semaforo che immette sulla Tuscolana prendere a sinistra, dopo pochi metri trovate l’incrocio per voltare a destra sulla via dei Laghi, seguire tutta la strada fino all’incrocio e voltare a destra su SP217 proseguire per pochi metri e prendere a sinistra SP76A indicazione per Nemi.

Nemi

Partiamo da Nemi, il piccolo comune sorge a picco sull’omonimo lago di conformazione vulcanica, da

Nemi
Nemi

visitare i vicoli del centro dove svetta Palazzo Ruspoli, con l’alta torre maggiore, il castello eretto nel X sec. è ancora oggi sede di mostre ed eventi culturali. Scendendo dal centro verso Genzano, da vedere il Tempio di Diana Nemorense, antico centro religioso e politico della Lega Latina e il vicino Museo delle navi romane di Nemi.

Per la gastronomia il pane del vicino paese, il “Pane di Lariano”, a Nemi è d’obbligo mangiare le sue famose fragoline di bosco, magari l’occasione può essere la prima domenica di giugno quando si svolge la Sagra delle Fragole di Nemi.

Genzano di Roma

Arriviamo nel paese situato sul pendio esterno del cratere del lago di Nemi, Genzano di Roma famoso per la storica manifestazione dell’infiorata, che si ripete tutti gli anni in primavera e richiama numerosi turisti. Da vedere Palazzo Sforza Cesarini, aperto nei fine settimana e festivi, nelle belle giornate ha nel giardino dell’omonimo palazzo il Parco, un vero fiore all’occhiello, costruito dal duca Lorenzo Sforza Cesarini per amore della moglie Carolina Shirley, è quindi un omaggio all’amore e costituisce un patrimoni storico-paesaggistico di assoluto interesse con la sua struttura all’inglese è anche unico del territorio.

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Per la gastronomia siamo nella città dell’esclusivo Pane Casareccio di Genzano IGP del quale si celebra ogni anno in settembre la Festa del pane casareccio di Genzano di Roma.

Lanuvio

L’itinerario prende una deviazione per andare a visitare Lanuvio borgo con l’antica cinta muraria, dove potrete ammirare la Torre Medioevale di forma cilindrica in Piazza Carlo Fontana, e nelle vicinanze la Fontana degli Scogli, il Museo Civico Lanuvino con reperti archeologici romani e medioevali, all’interno c’è una sezione

Lanuvio torre medievale
Lanuvio torre medievale

dedicata al primissimo piano avuto da “Lanuvium” nella Roma antica, già dal II sec. a.C.. Altri siti da visitare sono I Ruderi di Villa Sforza e poco lontano dal centro lungo l’Antica via Astura a circa 3 km si trova il “Ponte Loreto” costruito intorno al I sec. d.C.

Lanuvio oltre per la storia è noto per l’enogastronomia.

Per il vino al quale Lanuvio da il nome alla DOC, Colli Lanuvini DOC e Colli Lanuvini Superiore DOC, è anche ingrediente fondamentale per le fragranti ciambelline con il vino. Per il piatto tradizionale i “Facioli co’ pa’ sotte” (fagioli con il pane sotto).  E le attività agricole della zona con la presenza di numerosi frantoi e oleifici e attività di produzione di ortaggi e frutticoltura.

Ariccia

Ariccia è situata su uno sperone roccioso dominante la Vallericcia, antico bacino prosciugato, dove si possono vedere i resti dell’antica “Aricia” e di una parte della via Appia Antica. Ariccia tra il 1820 e il 1880 era frequentata da numerosi pittori e letterati. Venivano qui attratti per la bellezza della cittadina, ma soprattutto grazie ad Antonio Martorelli che trasformò la palazzina Casino Stazi nella Locanda Martorelli, frequentata da illustri artisti del tempo, era storica tappa del prestigioso “Gran Tour”, oggi è visitabile e conserva numerose opere del pittore polacco Taddeo Kuntze. Da vedere in a Piazza di Corte, Palazzo Chigi e il suo Parco Chigi, la Collegiata dell’Assunta entrambe gli edifici sono opera del Bernini tra il 1662 e il 1667.

il-ponte-di-ariccia
il-ponte-di-ariccia

La Porchetta di Ariccia IGP è il simbolo per la gastronomia di Ariccia, qui caratteristiche sono le Fraschette,  le osterie con semplici arredamenti, dove vengono serviti oltre alla porchetta i prodotti tipici dell’enogastronomia laziale, antipasti con i taglieri di salumi, formaggi freschi o stagionati, e i classici primi della cucina romana come la pasta all’amatriciana, all’arrabbiata, carbonara o cacio e pepe.

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Albano Laziale

Lungo la via Appia passiamo sul monumentale ponte di Ariccia per raggiungere Albano Laziale, uno dei comuni più esteso dei Colli Romani. La storia di Albano Laziale è molto antica, con i primi insediamenti datati circa mille anni prima di Cristo, numerosi sono i ruderi di ville dei patrizi romani, poi passata sotto il controllo della Santa Sede insieme ad altri paesi vicini. La città annovera numerose e interessanti chiese, dal Duomo di San Pancrazio, la seicentesca chiesa di San Francesco, le catacombe di Santa Maria della Stella e la settecentesca chiesa di San Paolo, con la piazza sottostante.

Albano Laziale ha diverse aree verdi aperte al pubblico in prossimità del centro si possono visitare i giardini di Villa Doria e il museo di Villa Ferrajoli. Anche Albano come tutti i comuni dei Castelli Romani, ha antiche dimore nobiliari, con le famiglie dei Savelli i Chigi e i Colonna.

Ricca di reperti archeologici con l’anfiteatro di Settimio Severo i Cisternoni, l’edificio termale del castra già ninfeo della villa di Domiziano ora Tempio di Santa Maria della Rotonda, le Terme di Caracalla dette di  “Cellomaio” oggi inglobate nella chiesa medioevale di San Pietro con il campanile romanico del XII sec., il Museo Archeologico di villa Ferrajoli e il Museo della Legione II Partica.

La gastronomia di Albano Laziale, oltre ai prodotti tipici dei Castelli Romani, invita a provare la ricetta locale dei “broccoli attufati” o il piatto della tradizione romana “pasta con broccoli in brodo di arzilla” con il locale “broccolo capoccione” o “broccolo di Albano” nome dato per  via delle infiorescenze più grandi rispetto alle altre quattro varianti di broccolo romano o “romanesco” che sono il “celio” il “novano” il “gitano” e la “veronica”.

Castel Gandolfo

Dimora estiva Papale dal 1600, gode di una vista spettacolare sul Lago Albano, si divide tra il lungo lago e lo splendido borgo e il suo centro storico, Castel Gandolfo è un mix tra spiritualità natura e arte senza dimenticare i prodotti tipici da degustare con la cucina tradizionale. Da vedere il Palazzo Pontificio edificato tra il 1624 e il 1626 su progetto di Carlo Maderno, sul suolo precedente occupato dal Castello dei Savelli, la villa che fu del Barberini e in seguito dei Patti Lateranensi del 1929 è di proprietà della Santa Sede, prende il

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Castel Gandolfo
Castel Gandolfo

nome di Villa Pontificia e si estende con il un parco di 55 ettari, qui è possibile fare la passeggiata nei Giardini di Villa Barberini.

Diversi sono i locali dove poter degustare la cucina tipica romana, sia nel borgo che sul lungo lago, il prodotto gastronomico da segnalare, sono le tipiche “pesche di Castel Gandolfo” localmente chiamate “guance di canonico” per l’aspetto roseo e vellutato, di ottima qualità grazie al clima e al terreno vulcanico dove vengono coltivate.

Parco Regionale dell’Appia Antica

Lungo l’Appia Antica per tutelare e conservare i numerosi complessi archeologici, artistici e storici, nasce nel 1988 il Parco Regionale dell’Appia Antica grazie al quale i visitatori con itinerari, da percorrere a piedi o in bici, possono godere di questo straordinario territorio. Si estende per circa 4580 ettari, dai Colli Albani fino al centro di Roma nei comuni di Marino Ciampino e Roma. Rappresenta un’opportunità di entrare a contatto sia con la natura e all’unicità storica; dall’appia antica, agli antichi acquedotti, insieme ad altri importanti reperti archeologici. Tutta l’area del Parco Regionale dell’Appia Antica è soggetto alla tutela archeologica,

Appia antica
Appia antica

monumentale e paesaggistica dal Parco Archeologico dell’Appia Antica.

Si possono visitare gli storici siti delle Catacombe di San Callisto in via Appia Antica, 110 o le vicine Catacombe di San Sebastiano Via Appia Antica 161 e il Mausoleo di Cecilia Metella ,Via Appia Antica 161.

Proseguendo Lungo la via appia arriviamo alle Terme di Caracalla e al Circo Massimo siamo arrivati al centro di Roma.

Per la gastronomia ed enologia della parte di territorio dei Castelli Romani visitati, riassumiamo i prodotti tipici: il Pane Casareccio di Genzano  IGP e la Porchetta di Ariccia IGP, il Pane di Lariano e le Fragoline di Nemi, broccolo capoccione o broccolo di Albano, le pesche di Castel Gandolfo. E i piatti tipici della cucina romana e in particolare, pasta all’amatriciana, pasta all’arrabbiata, pasta alla carbonara o pasta cacio e pepe,  abbacchio alla romana, trippa alla romana, coda alla vaccinara. Per i vini siamo entrati nei territori dei Castelli Romani DOC e Colli Albani DOC, Colli Lanuvini DOC e Colli Lanuvini Superiore DOC e della recente Roma DOC.

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